venerdì, agosto 12, 2005

Deterrente
[Al di sotto dell'alfabetismo]


La leggenda, di ovvia origine romantico-populista ma in seguito imparentata sia con Mao-Tze-Tung sia con Mike Bongiorno, vuole che l'Italia pulluli di talenti letterari ignoti, snobbati da un'ottusa e sprezzante oligarchia di critici, funzionari, consulenti, lettori professionali ecc., pervenuti chissà come ai vertici di quell'abominevole impero noto sotto il nome di "industria culturale" e intenti unicamente a spingere avanti le fortune di amici, parenti, complici, adulatori e indegnissimi raccomandati; talché basterebbe scavare qua e là con la paletta di plastica per veder zampillare dalle umili sabbie periferiche racconti, poesie, romanzi di kuwaitiana qualità.
Chiunque abbia lavorato nell'ambiente editoriale sa quanto sia lontana dal vero una simile visione. Fedele alla regola del "non si sa mai", ogni casa editrice, grande, piccola, media, esamina o perlomeno sfoglia scrupolosamente ogni manoscritto inedito che riceve, sebbene questa, fra tutte le attività connesse con la letteratura, sia forse la più deprimente, quella che più stimola la nostalgia dell'analfabetismo, il rimpianto del grugnito preistorico. I testi che arrivano (a centinaia, a migliaia) sono in massima parte addirittura al di sotto dell'alfabetismo, zeppi di errori di sintassi, grammatica, ortografia. C'è poi una massa di canzonette in prosa, ossia di trasparenti sfoghi autobiografici in genere ispirati da un amore infelice. E infine, ecco la nutrita pila delle inanità letterarie, ingenuamente, grossolanamente orecchiate ora da Gadda ora da Kerouac, ora da Roth ora da Borges, secondo la moda del giorno prima.
Tutti costoro pretendono una risposta scritta, che entri nel merito con giudizi articolati, osservazioni, critiche, suggerimenti. Non si rendono conto che tanto varrebbe chiedere ai selezionatori per i giochi olimpici una meditata valutazione sul mero fatto che si sa camminare e talvolta raggiungere l'autobus con una bella corsetta.

Fruttero & Lucentini, I ferri del mestiere [1986]

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